Descrizione Progetto
La residenza “Casa Cesti” è una ristrutturazione integrale di un’abitazione colonica esistente in un complesso agricolo costruito nel 1942.
L’edificio esistente, tipico della zona rurale di Oleggio (NO) nella regione italiana del Piemonte, in origine presentava le caratteristiche costruttive della classica cascina oleggese, ossia di uno stabile a supporto delle attività agricole, orientato prevalentemente lungo l’asse est-ovest con la facciata principale a sud, aperta sugli spazi della corte e realizzato su due piani fuori terra, con una distribuzione verticale interna ed accessi ai locali del piano superiore lungo un ballatoio esterno. Il tetto a due falde ha pendenze diverse, con la falda sud (poco inclinata) e la falda nord (più accentuata).
L’intervento, che urbanisticamente non poteva prevedere in alcun modo la modifica della sagoma e della volumetria esistente, è stato orientato alla rivisitazione della struttura parallelepipeda esistente, al fine di realizzare una “cascina moderna”: un edificio energeticamente efficiente, progettato secondo i criteri del Phassivhaus Institute, che rispetta l’impatto sull’ambiente esterno grazie all’uso razionale di energia pulita e rinnovabile durante tutto il ciclo di vita ed escludendo l’impiego, per alcun scopo, di combustibili fossili, senza tralasciare comfort e stile per i suoi occupanti.
Lo sfruttamento dell’energia solare diretta invernale avviene con grandi vetrate sulla facciata sud e l’impiego di elementi architettonici come la gronda e il porticato per massimizzare le ombreggiature estive senza ridurre gli apporti solari invernali.
La scelta dei materiali costruttivi da impiegare per la ristrutturazione si è da subito orientata verso l’uso di prodotti ecocompatibili, come ad esempio la nuova copertura in legno con isolante costituito da fibra di legno derivante da scarti di lavorazione; laterizi rettificati per le contropareti interne a bassa conducibilità, costituiti da materiale naturale; intonaci interni privi di cemento e metalli pesanti; finiture interne a gesso, al fine di migliorare naturalmente le caratteristiche igroscopiche di regolazione dell’umidità interna; soglie e davanzali in pietre locali.
La gestione della produzione di calore per l’impianto di riscaldamento, raffrescamento, ventilazione meccanica e produzione di acqua calda sanitaria è affidata ad una apparecchio di ventilazione centralizzato con recupero di calore prodotto da Stiebel Eltron, LWZ 304 SOL, in grado di utilizzare tutte le fonti energetiche rinnovabili tramite una gestione elettronica impostata con precedenze di impiego che, partendo dall’energia solare termica per tutte le esigenze di produzione di ACS e di riscaldamento, viene integrata con la pompa di calore elettrica in caso di necessità di ulteriore energia. Tale macchina inoltre, sfruttando sia l’energia termica residua presente nell’aria viziata in espulsione dalla VMC e le dispersioni energetiche del serbatoio di accumulo di acqua calda sanitaria, raggiunge un grado di efficienza reale (con funzionamento dell’impianto VMC) di gran lunga superiore alla media di prodotti singoli, anche a temperature inferiori allo 0°C.
Lo scambiatore di calore aria-terra AWADUKT THERMO installato nel sottosuolo del giardino, sfrutta la capacità di accumulo energetico del terreno per soddisfare le esigenze di riscaldamento e raffrescamento.. Studiato per integrarsi con il sistema di ventilazione meccanica controllata, AWADUKT THERMO è il primo scambiatore con tubi dotato di uno strato interno antimicrobiotico, che garantisce aria fresca salubre, migliorando il comfort abitativo e l’efficienza.
Sulla copertura è stato installato un impianto fotovoltaico di tipo grid-connected da 5,875 kWp composto da 25 moduli che occupano una superficie di 40,48 m² e due collettori solari piatti sottovuoto con superficie dell’assorbitore di 4,76 m². Entrambe gli impianti sono esposti a sud, con una inclinazione sull’orizzonte di 15,45°. I collettori solari assicurano 2.135,83 kWh per la produzione di acqua calda e 362,33 kWh per il riscaldamento invernale, tipicamente nel periodo di fine ottobre e di inizio marzo. L’impianto fotovoltaico rende l’abitazione autosufficiente sul lato della produzione di energia elettrica, con una quota di autoconsumo pari a circa il 26,2% a fronte di una produzione annua media di 7.088 kWh/anno.